Storia & Sedi

Spirito artigiano

La storia delle corporazioni in Italia ha inizio negli anni ’20 (Periodo Fascista) e gli artigiani erano organizzati in comunità e mestieri; a livello locale operavano fiduciari comunali e comitati di esperti per i principali mestieri.
Dopo gli eventi bellici degli anni ’40, animati dalla volontà di risollevarsi e spinti dai sani valori di un sindacalismo democratico gli artigiani sentirono la necessità di riunirsi costituendo delle libere associazioni al fine di migliorare la loro triste situazione economica.

Il 22 luglio 1945 un gruppo di artigiani veneziani costituivano, avanti il notaio, la prima associazione di categoria del dopoguerra nel territorio Veneziano.
Uno spiccato spirito pionieristico fece così nascere nell’autunno del 1945 l’Associazione Artigiani di San Donà di Piave, quale ufficio periferico dell’Associazione di Venezia (di seguito Unione Artigiani di Venezia). Primo Presidente sarà Nicodemo Dalla Francesca che nel febbraio del 1946 fu promotore di una cooperativa per l’acquisto di materie prime per le necessità degli artigiani del territorio del Basso Piave.
Nell’estate del 1946 Luigi Bozzo fu nominato Presidente dell’Associazione e venne deciso, dal Consiglio, di affittare un magazzino per il deposito di materie prime, in Piazza Rizzo.

A San Donà l’Associazione iniziò a svilupparsi nel 1948 quando il 3 agosto viene deciso il decentramento dell’Unione provinciale, e la nascita ufficiale delle Associazioni Mandamentali autonome, dettato soprattutto per le difficoltà di collegamento della città di Venezia con la terraferma e per le diverse peculiarità territoriali dell’entroterra. Il 15 settembre avvenne l’approvazione del nuovo Statuto federale.
Gli artigiani sandonatesi, per la prima volta dopo la guerra, organizzarono, con notevole successo, una mostra dell’artigianato durante la rinomata ed annuale Fiera del Rosario.

Nel 1949 ci fu una crisi istituzionale con la sostituzione del presidente Bozzo da parte del commissario straordinario Alfonso Agostinetto che venne poi eletto presidente dall’assemblea straordinaria il 16 ottobre, con Silvio Cella vice presidente.
Il 4 maggio 1950 è un giorno storico per l’artigianato sandonatese, diciotto artigiani costituivano, alla presenza del notaio Di Francesco, l’Associazione Mandamentale Artigiani di San Donà, riconfermando alla presidenza Alfonso Agostinetto.
Di fatto veniva attivato il decentramento amministrativo autonomo indicato dalla struttura provinciale nell’agosto del 1948. Le aziende che confermarono la loro adesione furono 455 salite ad inizio del ‘51 a 478.

Gli anni ’50 caratterizzavano la loro storia con la promulgazione di importanti leggi per il settore dell’artigianato:

  • 1952 Legge per il credito dell’artigianato
  • 1955 Legge sulla disciplina dell’apprendistato
  • 1956 Legge sulla disciplina delle imprese artigiane
  • 1959 legge che estende agli artigiani l’assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti.

Nel 1953 e precisamente il 15 ottobre venne costituita la “Mutua Artigiana” della provincia di Venezia e a seguire il 15 marzo del 1959 presso la Camera di Commercio si riunì l’assemblea costitutiva della Cooperativa Artigiana di Garanzia della provincia di Venezia.
A seguito dell’entrata in vigore della Legge sulla disciplina delle imprese artigiane entro il 15 febbraio del 1957 si iscrissero, al nuovo “Albo delle Imprese Artigiane” 647 imprese del mandamento di San Donà di Piave pari al 12,75% sulle 5.148 del totale provinciale.
Gli anni ’50 videro una continuazione della presidenza affidata dall’atto costitutivo del 4 maggio del ‘50 ad Alfonso Agostinetto che fu riconfermata durante 7 consultazioni elettorali che videro diversi ricambi di vicepresidenza e di componenti il consiglio.
Nel 1959 venne deciso che il consiglio direttivo dell’associazione Mandamentale di San Donà fosse allargato con la partecipazione dei rappresentanti comunali e dei rappresentanti delle categorie ferro, abbigliamento, legno, edilizia, dipintori, parrucchieri e varie.
Una decisione che fu presa per un più ampio coinvolgimento degli artigiani nella vita dell’associazione.

L’assemblea straordinaria del 26 luglio del 1963 nominò un nuovo presidente, il prof. Virgilio Marcon, facendo così terminare una presidenza durata ininterrottamente dal 16 ottobre del 1949 e quindi per circa 14 anni; Agostinetto rimase in Consiglio Direttivo ancora per diversi anni.
Virgilio Marcon, nel 1968, volle, anche alla luce di tale “lunga” presidenza, una variazione sostanziale dello Statuto Associativo limitando l’eleggibilità del presidente a soli due mandati consecutivi allungando la legislatura da due a tre anni. La proposta fu approvata dal Consiglio senza molto entusiasmo.
Marcon coerentemente diede le dimissioni in corso di legislatura nel 1970.
Al 31 dicembre del 1961 videro iscritte all’albo delle imprese artigiane 1121 aziende pari al 12,10% sulle 9245 imprese artigiane della provincia; gli associati risultavano essere 1016.
Dall’inizio del 1962 presso la sede sandonatese dell’associazione fu aperto, tutti i giorni, uno sportello della Cassa Mutua provinciale di Malattia per il rilascio immediato delle impegnative.
Il 7 febbraio del 1965 gli uffici si trasferirono in via Cesare Battisti 70 con l’avvio del primo servizio di consulenza legale gratuita per gli artigiani e il 6 settembre del 1966 il Consiglio approvò il decentramento stabile dell’associazione nel comune di Jesolo.

Durante la celebrazione del ventennale dell’unione provinciale di Venezia del 12 dicembre del 1965 fu riconosciuta San Donà come terza entità associativa nella provincia con 1187 associati (1945 n. 179; 1950 n. 356; 1960 N. 949). Nel 1966 le aziende associate risultarono 1280, il comune con più iscritti San Donà con 415, quello con meno Quarto d’Altino con 25. Le ditte che affidavano la loro amministrazione erano 529.
Non si può non ricordare, negli anni ’60, prima la tragedia del Vajont e poi l’alluvione del 1966, eventi che segnarono l’economia del territorio e furono occasioni di nobile esempio dello spirito artigiano con “manifestazioni “ di vicinanza per le popolazioni e le aziende colpite.
Alla fine del 1967 dopo 21 anni lascia l’associazione la prima impiegata, poi “segretario”, Nunzia Bellingeri, consulente del lavoro dal 1949. Venne assunto quale nuovo Segretario il rag. Luigi Pasqualato.
Nel 1968 nacque a Torre di Mosto la “Rassegna dell’Acconciatura” una indovinata iniziativa, promossa dall’artigiano Anacleto Malocco, che si svolse ininterrottamente sino al 1981.
Sempre nel 1968 venne intravista la necessità di cambiare sede e ci fu un primo timido pensiero di procedere all’acquisto di un immobile. Avendo comunque una proposta di affitto di uno spazio di 180 mq in un recentissimo stabile costruito all’ingresso del paese, dal Ponte della Vittoria.
Proprio quella lungimirante idea di acquisto della sede creò all’inizio degli anni settanta un periodo di crisi associativa.
L’idea di acquisto della casa di via Garibaldi, iniziata il 12 agosto 1970, si concluse il primo Aprile 1971, con la rinuncia all’acquisto, già a “preliminare” sottoscritto. In meno di otto mesi furono convocate 11 riunioni del Consiglio Direttivo, due assemblee Mandamentali delle consulte, 14 assemblee comunali; si susseguirono 2 presidenti, un commissario straordinario, 4 vicepresidenti, con licenziamento e riassunzione del Segretario Rag. Luigi Pasqualato.

Venne quindi scelto il trasferimento degli uffici in corso S.Trentin presso il condominio Kristall.
Sembrava che gli animi si fossero rasserenati, ma a fine del 1972 ci furono le dimissioni, per una proposta di lavoro più vantaggiosa, da parte del Segretario, le dimissioni dell’allora presidente Boem, la sua sostituzione con il sarto Italo Barbieri e la nomina a Segretario di Luigi Bardellotto. Seguono dimissioni contemporanee di quattro dipendenti e messo in atto sciopero.
La situazione venne affrontata con decisione dalla nuova presidenza e l’attività riprese con personale rinnovato.
A febbraio del 1973, su sollecitazione degli artigiani di Quarto d’Altino, l’associazione aprì un recapito, utilizzando una stanza di 24 mq a pianoterra del Municipio.
Salirono quindi a tre le sedi nel Mandamento (San Donà, Jesolo, Quarto d’Altino).
Nel maggio del 1973 fu riconfermato Presidente il noventano Italo Barbieri che effettuò una importante riorganizzazione interna, sia del personale dipendente, che aveva raggiunto le dodici unità, sia di regolamentazione delle attività delle consulte comunali e di categoria con la programmazione di un calendario mensile di incontri sindacali. Nel frattempo le imprese erano impegnate nell’affrontare il passaggio dal vecchio regime dell’IGE a quello dell’IVA con le nuove norme tributarie.
A fine giugno del 1974 a conferma che erano state superate le difficoltà del passato, venne inaugurata, a Musile di Piave, la prima Mostra dell’Artigianato del Basso Piave.
A trent’anni dalla sua prima costituzione grazie ad una continua adesione di imprese e la nuova attività di consulenza per l’entrata in vigore delle nuove norme imposero un ulteriore trasferimento degli uffici in piazza Rizzo, dietro al Duomo.

Il trentennale, festeggiato il 23 novembre, fu anche la prima occasione per premiare, con l’attestato della Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato (ora Confartigianato) le “Antiche Botteghe Artigiane”. L’iniziativa fu un grande successo.
Anche negli anni ’70 il nostro territorio visse tristi momenti per eventi naturali. Il terremoto del Friuli nel maggio e settembre del 2015 mise a dura prova le imprese del vicino Friuli e indusse una mobilitazione di aiuti da parte degli artigiani del nostro territorio con un “gemellaggio” con i colleghi e il comune di Gemona.
Un nuovo capitolo della vita associativa si apre nel 1977 con l’istituzione, in aprile, dell’Ufficio Sindacale, con il particolare compito di assistere e organizzare gli artigiani in merito alle problematiche specifiche delle loro attività e nei rapporti con enti ed amministrazioni locali.
L’associazione di San Donà fu la prima associazione in assoluto nella provincia di Venezia ad effettuare questa strategia che risultò negli anni, ed ancora oggi, vincente.
Nel maggio del 1977 furono approvate alcune modifiche allo Statuto Sociale con l’allargamento del Consiglio ai rappresentanti di tutte le maggiori categorie e l’istituzione della Giunta Esecutiva.
Nello stesso anno si intensificarono le manifestazioni promozionali, con l’affiancamento alla decennale Rassegna dell’acconciatura di Torre di Mosto e l’avviata Mostra dell’Artigianato del Basso Piave, quella dell’Artigianato Jesolano.
Dal gennaio 1978, dopo le modifiche dello statuto, convocate le ventisette assemblee comunali e di categoria, confermato alla presidenza Italo Barbieri, sedette per la prima volta in Consiglio Direttivo una donna, Luigina Cuzzolin, rappresentante delle pulisecco.
Iniziò una intensa attività di confronto con le altre associazioni rappresentanti il mondo dell’economia, con i sindacati dei lavoratori e con i partiti politici e crebbe la necessità di avviare rapporti anche con il mondo della scuola, soprattutto di tipo professionale.
Si tennero confronti con tutte le amministrazioni locali e con il Comprensorio del Basso Piave; si dovettero affrontare problemi delle aree produttive e della disoccupazione, che nel sandonatese preoccupava. Sono gli anni della crisi di importanti aziende industriali; erano molte le centinaia di dipendenti che cercavano occupazione o scelsero il lavoro autonomo.
Per la prima volta da quando nacque l’associazione venne stabilmente invitata a sedere ai vari tavoli di lavoro istituiti dalle amministrazioni.
Crebbe anche l’adesione, i Panificatori operanti nel territorio preferirono l’adesione all’associazione degli Artigiani in alternativa a quella dei Commercianti.

Il 26 marzo si costituì il Consorzio mandamentale Artigiani del legno e il 19 aprile iniziò una collaborazione, nel campo dell’informazione e comunicazione, con una radio libera locale che proseguì, per oltre trent’anni, sino alla sua chiusura.
Nel 1978 iniziò anche quel percorso, cercato invano per oltre quarant’anni e non ancora concluso, in merito alla realizzazione di uno spazio per attività promozionali e fieristiche. In quegli anni era stata individuata l’area dell’ex centro Tori in via Carbonera, di proprietà della Camera di Commercio, ove ora sorge la Caserma dei Carabinieri.
Nel 1979 fu organizzata la prima iniziativa di protesta degli artigiani trasportatori con una attiva collaborazione al Fermo Nazionale e l’istituzione di “posti di blocco” sui ponti del fiume Piave,
Il 14 maggio del ‘79 venne costituito il Consorzio Mostra con la partecipazione di rappresentanti delle associazioni degli artigiani, degli industriali, dei commercianti, ampliato in seguito al mondo dell’agricoltura.
La 6^ Mostra dell’Artigianato del Basso Piave fu organizzata quell’anno dal nuovo consorzio a Musile, a fine settembre, prima della Fiera del Rosario di San Donà.
Negli ultimi mesi del 1979 furono aperti, nei comuni di Eraclea e Torre di Mosto, dei recapiti per rispondere alle esigenze delle imprese su tutto il territorio.
Salirono pertanto a 5 le sedi nel mandamento che sono tutt’ora quelle in attività.

La modifica dello Statuto, con una più ampia partecipazione degli artigiani alla vita associativa, l’avvio del settore sindacale e la decisione di voler essere a pieno titolo interlocutrice nella società, furono le scintille che negli anni successivi hanno confermato la Confartigianato come la più importante e prima, per numero di associati, associazione imprenditoriale del territorio sandonatese.
All’inizio degli anni ’80 i dirigenti artigiani di San Donà sentono sempre più la necessità di potenziare l’attività sindacale dell’associazioni potenziando l’ufficio preposto all’attività impegnandosi in temi nazionali come quello dei rinnovi dei contratti di lavoro e le sinergie con le amministrazioni comunali per l’insediamento di aree produttive.
Forti iniziative a Jesolo, Eraclea, San Donà dove per la prima volta gli artigiani videro assegnati dei lotti in area artigianale, sostenuti dall’associazione anche nell’esecuzione dei progetti era la primavera del 1980.
Il 20 Aprile dello stesso anno fu inaugurata a Jesolo la nuova sede in via Battisti.
Nell’aprile del 1981 ulteriori avvicendamenti, Italo Barbieri lascia la presidenza e al suo posto viene nominato Guido Puppin, il segretario Luigi Bardellotto rassegna le sue dimissioni per esercitare la libera professione e viene sostituito da Roberto Barbieri, responsabile dell’ufficio sindacale da quattro anni.
Nel 1982 si affianca alle iniziative promozionali dell’associazione la prima edizione di Idee Moda, al palazzetto dello Sport di San Donà di Piave, ne seguirono poi altre sei.
Il comparto casa diviene il settore quantitativamente più importante nel mandamento di San Donà.
Nella primavera viene rinnovato il consiglio direttivo del Consorzio Mostra con l’ingesso della rappresentanza dei Coldiretti e la riconferma della presenza di delegati dell’Associazione Piccole Industrie e dei Commercianti.
Nel 1984 tutte le associazioni Artigiane della provincia assunsero la denominazione Confartigianato e parteciparono con il loro presidenti alla formazione di una Giunta provinciale e costituito il collegio studi dei Segretari.

Le sedi

San Donà di Piave

30027 San Donà di Piave (Ve)
Via Perugia, 2

Tel. 0421 3351
info@artigianisandona.it


ORARI

Da lunedì a venerdì
08:30 – 12:30 // 14:00 – 18:00

Eraclea

30020 Eraclea (Ve)
Via Roma, 20/B

Tel. 0421 335543


ORARI

Da lunedì a venerdì
08:30 – 12:30 // 14:00 – 18:00

Jesolo

30016 Jesolo (Ve)
Via E. Borsanti, 11

Tel. 0421 335511


ORARI

Da lunedì a venerdì
08:30 – 12:30 // 14:00 – 18:00

Quarto d'Altino

30020 Quarto d’Altino (Ve)
Piazza San Michele 47N/2 – Cond. San Michele

Tel. 0421 335565


ORARI

Da lunedì a venerdì
08:30 – 12:30 // 14:00 – 18:00

Torre di Mosto

30020 Torre di Mosto (Ve)
Via Roma, 31

Tel. 0421 335590
torre@artigianisandona.it


ORARI

Da lunedì a venerdì
08:30 – 12:30 // pomeriggio chiuso